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La passeggiata di Marc Chagall

La passeggiata Marc Chagall

La passeggiata di Marc Chagall

Titolo: La passeggiata
Anno: 1918
Autore: Marc Chagall
Dimensioni: 170×163,2 cm Tecnica: olio su tela
Ubicazione: Museo di Stato Russo di San Pietroburgo

Marc Chagall

Artista russo di origini ebraiche nasce in Bielorussia il 7 luglio 1887. Nel 1906 inizia a studiare pittura, nonostante la reticenza della famiglia. L’anno successivo si trasferisce a San Pietroburgo dove proseguirà gli studi artistici. Nel 1909 incontra Bella Rosenfeld, figlia di ricchi orefici e sua futura moglie. Nel 1910 Chagall inizia ad essere conosciuto e decide di trasferirsi a Parigi e di avvicinarsi al gruppo di Montparnasse. Si stabisce alla Ruche, nota residenza occucapata da artisti quali ad esempio Picasso. “Come una pianta ha bisogno di acqua, così la mia arte aveva bisogno di Parigi”.  Il primo periodo francese fu particolarmente duro. Non aveva soldi nemmeno per mangiare. A questi anni risalgono i suoi primi capolavori nei quali il ricordo di casa e delle sue origini è predominante.

Nel 1914 si trasferisce a Berlino dove si tiene la sua prima personale.
Nel 1915 sposa Bella, l’anno dopo nasce la loro prima figlia, Ida.

Nel 1937 acquisce la cittadinanza francese. Durante la seconda guerra mondiale la famiglia Chagall si sposta a Marsiglia e successivamente nel 1941 negli Stati Uniti. Durante il periodo statunitense partecipa ad una serie di mostre collettive grazie all’influenza di Pierre Matisse, figlio del grande pittore. Nel 1944 Bella muore per un’infezione virale mal curata. La sua morte fu un durissimo colpo per l’artista. Solo grazie alla figlia Ida uscirà dalla depressione e riprenderà a dipingere.  Nel 1945 conosce la canadese Virginia Haggard McNeil, con la quale comincia una relazione che durerà sette anni. Con lei ebbe un altro figlio, David il 22 giugno 1946. 

Finita la guerra e l’incubo dell’Olocausto nel 1948 fa ritorno in Europa. Dopo una vita lunga e ricca di soddisfazioni artistiche e personali, Chagall muore a 97 anni a Saint-Paul-de-Vence, dove risiedeva, il 28 marzo 1985.

L’opera

I soggetti dell’opera sono Chagall e la moglie Bella. Alle loro spalle Vitebsk, la cittadina della Bielorussia, dove i due sono nati e dove vivevano all’epoca. I due sposi sono ritratti mentre stanno consumando un pic nic. Chagall guarda verso di noi con un largo sorriso, espressione inusuale nei ritratti, se ci pensate. Esprime tutta la sua felicità  mentre con la mano tesa tiene la moglie che si vibra, anch’essa felice nell’aria.  Anche lui sembra sollevato da terra grazie all’amore che lo lega alla donna. È un po’ come se i due si muovessero su piani diversi, lui cammina sulla terra, e Bella è una specie di angelo che si libera in cielo. 

All’epoca lui aveva 22 anni, si era trasferito a San Pietroburgo in cerca di fortuna. Di tanto in tanto, però, ritornava a trovare la famiglia in Bielorussia, e qui si innamora di Bella.

Il fatto che Bella stia volando cattura subito la nostra attenzione, rende il dipinto affascinante, curioso. La metafora dell’amore come volo sarà utilizzata diverse volte da Chagall nei suoi dipinti. 

La scena emana spensieratezza, evoca amore e libertà. Esattamente gli stati d’animo che avranno provato in quel periodo della loro vita. Il loro matrimonio, la nascita della loro bambina, sono indubbiamentele note che compongono la danza della loro gioia. I due si tengono per mano, simbolo di unione e complicità. Mostrano come l’amore sia talvolta irrazionale, al di sopra di qualsiasi altra cosa trascendente. Entrambi sorridono al pubblico e lo coinvolgono in questo moto di leggiadri sentimenti ed emozioni. I colori sono vivaci e le tonalità sottolineano i diversi soggetti e campi visivi rappresentati. Tutte le case appaiono dipinte della stessa tonalità del prato, con un’unica eccezione. Sullo sfondo più lontano infatti appare quella che pare essere una chiesa o una sinagoga, più eterea e “rosata”. Una scelta cromatica dovuta al fatto che quel luogo si occupava di cose spirituali, meno concrete e materiali.

Nel dipinto ritroviamo inoltre altri simboli quali l’uccellino che tiene nella mano sinistra, che rappresenta la libertà e il contatto con la natura che l’amore per Bella sembra donargli. Guardando con attenzione, sullo sfondo a sinistra si nota una cavalla in lontananza intenta a brucare l’erba. Elemento sempre di connessione con la natura e della passione che si nutre.

Lo stile del dipinto risente dell’influenza cubista con cui Chagall entrò in contatto a Parigi. Nel suo caso però le linee non sono così spigolose e taglienti. Le sfumature rendono più morbida la rappresentazione. L’atmosfera risulta irreale e quasi fiabesca soprattutto per i colori utilizzati in netto contrasto tra di loro.

L’opera più che un dipinto potrebbe sembrare un’illustrazione. Un’immagine che va a completare la favole della buona notte. La rappresentazione di un lieto fine in cui il sorriso di lui sembra evocare la celebre espressione “e vissero tutti felici e contenti”.

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